Didattica a distanza è comunicazione : il MANIFESTO della COMUNICAZIONE NON-OSTILE
02-05-2020 10:06 - News Generiche
Principio 1: “Virtuale è reale”
Fonte: DS
Questo principio riguarda la percezione: l’intreccio di online e offline definisce ormai tutta la nostra vita e le nostre relazioni. Quando compiamo un’azione in rete, quando scriviamo qualcosa in chat, lo facciamo perché sia percepita da qualcuno. E tutto questo è reale
Principio 2: “Si è ciò che si comunica”
Le nostre parole e le nostre azioni online dicono molto di noi, di chi siamo: è importante curare il proprio modo di esprimersi per essere certi che ci rappresenti a pieno. La nostra identità si mostra infatti anche attraverso le parole che scegliamo: riflettiamo su ciò che scriviamo online anche per capire come verranno percepite dagli altri le nostre parole e come, quindi, verremo percepiti noi.
Principio 3: “Le parole danno forma al pensiero”
Le parole che scelgo di usare non sono aria che esce dalla bocca o lettere generate dalla tastiera, sono espressione del mio pensiero su quell’argomento, pertanto devo darmi tutto il tempo necessario per elaborarlo e rappresentarlo al meglio. Questa del resto è una regola d’oro, sebbene un po’ in disuso, anche nel campo dell’informazione: meglio arrivare dopo per verificato bene le fonti che primi con una notizia falsa o tendenziosa.
Principio 4: “Prima di parlare bisogna ascoltare”
È un’indicazione preziosa per ogni relazione, dove è implicito lo scambio, il tentativo di simmetria, la convinzione che l’altro ha qualcosa da dirmi e da darmi e che nessuno, neanche io, ha sempre ragione, tutti abbiamo qualcosa da imparare se ci mettiamo in autentico ascolto, disponibili a una vera comprensione. Tutto ciò vale ancor di più nel nostro rapportarci online, dove la mediazione degli schermi e a volte la mancanza degli sguardi può indurci a maggiore passività e minore interazione.
Principio 5: “Le parole sono un ponte”
L’interazione sta alla base di ciascuna relazione umana, anche online. Stabilire un contatto, avvicinarsi, per abbattere le distanze: è lo stile delle nostre conversazioni che determina il tipo di relazione che stabiliamo con il nostro interlocutore. Specialmente oggi, che siamo “costretti” alla distanza, è importante usare questo strumento per poter essere uniti
Principio 6: “Le parole hanno conseguenze”
Le parole non sono mai innocenti, nel bene e nel male, “le parole fanno cose” come ci ricorda il filosofo del linguaggio John Langshaw Austin: impegnano, definiscono, etichettano, accarezzano, picchiano, possono addirittura arrivare ad ammazzare. C’è una relazione tra ciò che dico e/o scrivo e ciò che succede e Carolina Picchio è solo il più noto degli esempi. È importante che io cresca in questa consapevolezza e la diffonda.
Principio 7: “Condividere è una responsabilità”
Quando condividiamo un’informazione ne aumentiamo la forza e l’impatto. E non solo: ancora una volta, quello che condividiamo online dice molto di noi. Postiamo soltanto informazioni di cui siamo certi, che provengono da fonti autorevoli. Prendiamoci un po’ di tempo in più prima di pubblicare: approfondiamo bene per non cadere per primi nella trappola della condivisione delle fake news! In particolare in questo tempo,
in cui un’informazione sbagliata può accrescere la paura e l’angoscia e indurre a comportamenti dannosi per tutta la comunità.
Principio 8: “Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare”
Oggi siamo tutti meno abituati al confronto, alla dialettica, che sono l’anima della democrazia, ma anche
il concime della crescita: è più comodo stare ognuno nelle proprie bolle, nelle proprie echo-chamber. Ricordiamoci tuttavia che “chi non esce non cresce” e il rispetto nei confronti di chi la pensa diversamente da me, non trasformandolo in un nemico da annientare, è fondamentale in qualsiasi comunità: da quella familiare a quella scolastica, per arrivare a quelle più grandi.
Principio 9: “Gli insulti non sono argomenti”
La mancanza di allenamento dialettico, che invece sta fortunatamente tornando di moda nelle scuole, ci fa sentire deboli nel sostenere le nostre tesi e ci espone al rischio di aggressività: quando abbiamo finito gli argomenti, passiamo agli insulti. Dobbiamo invece lavorare sull’elaborazione delle nostre tesi, per essere in grado di affrontare il confronto senza che mai venga meno il rispetto.
Principio 10: “Anche il silenzio comunica”
Non è necessario esprimersi in qualunque situazione, non dobbiamo necessariamente avere un’opinione su tutto, a volte abbiamo bisogno di tempo per elaborarla. Anche tacere è una forma espressiva, una misura per prendersi lo spazio necessario, per dichiarare che altri ne sanno di più, per sostare in modo rispettoso. Perché non ci sono sempre parole per tutto e non è indispensabile, anzi a volte è proprio sconsigliabile, commentare tutto. Stare in silenzio è un esercizio di umiltà e un’ammissione di non onnipotenza che dovremmo fare tutti almeno ogni tanto.
Fonte: DS

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